domenica 20 aprile 2008

CHI SIAMO

L'associazione culturale gli Enogastrofili è una associazione culturale senza fini di lucro che nasce con lo scopo principale di valorizzare e diffondere la cultura enogastronomica italiana, dando particolare rilievo alle varie specialità alimentari e i vini tipici delle varie regioni italiane.


Per raggiungere questo fine, l'associazione organizza e promuove diverse attività: viaggi, cene, degustazioni, incontri, corsi di formazione, eventi, ecc.

I soci fondatori dell'associazione, facenti attualmente parte del consiglio direttivo, sono:

Max Basciano, nato a Roma dove attualmente vive, laureato in economia aziendale, svolge la professione di consulente direzionale con particolare attenzione alla pianificazione e controllo e frequenta un dottorato di ricerca in Economia e Organizzazione delle Imprese con specializzazione in Organizzazione Aziendale. È docente di business planning per diversi Master e corsi di alta formazione. In passato si è occupato professionalmente della gestione delle attività di supporto di un incubatore di imprese e dell'organizzazione di eventi quali convegni, mostre e seminari. Nella sua attività di consulente, ha partecipato alla stesura di business plan per l'avviamento di aziende vitinicole e di aziende di servizi di supporto nello stesso settore. Da sempre ha la passione per il buon vino e il buon cibo, sfociata poi nella costituzione di questa associazione. Ha frequentato diversi corsi sui temi di marketing territoriale, valorizzazione di prodotti tipici e sul vino. È socio del Rotaract Club Roma Castelli Romani, dove ricoprirà la carica di Presidente per l'anno sociale 2008/2009. L'altra sua grande passione è lo sci freeride.

Daniela Iarrobino, originaria di Taurasi, territorio ben noto per il suo vino, è laureata in Scienze della Comunicazione. Ha conseguito il diploma di Master in Marketing per i Beni di Lusso, con una tesi sulla riscoperta della cucina tradizionale italiana attraverso la creazione di un’ agenzia di chef a domicilio. Attualmente lavora come marketing manager assistant per una società di organizzazione di eventi. Da sempre si interessa di enogastronomia e ha frequentato diversi corsi sul marketing territoriale.
Il suo hobby preferito è viaggiare, passione che la porta spesso in giro per il mondo alla riscoperta delle più svariate tradizioni culinarie.

Luca Palermo, orginario anch'egli di Taurasi, è laureato in Ingegneria Gestionale e attualmente frequenta i corsi di laurea specialistica in Ingegneria Gestionale, indirizzo Produzione Industriale, con particolare interesse all'Operation Management e alla tecnologia RFID, oggetto di stage da lui effettuati durante il corso di studi. Appasionato di cibo&vino, ha collaborato all'organizzazione di eventi di promozione territoriale. Ha frequentato diversi corsi sui temi di marketing territoriale, valorizzazione di prodotti tipici e sul vino. Il suo sport preferito è il nuoto, che pratica assiduamente.

Stefano Scravaglieri, nato e residente a Rocca di Papa, nel territorio dei Castelli Romani, ben noto per specialità alimentari e vinicole, svolge la professione di consulente direzionale con particolare riguardo al marketing e frequenta un dottorato di ricerca in Economia e Organizzazione delle Imprese con specializzazione in Marketing. È docente di marketing per diversi Master e corsi di alta formazione. Da sempre appassionato di enogastronomia, oltre a far parte di questa associazione, gestisce un blog di enogastronomia e collabora con il Corriere del Vino. Nell'attività di consulente, ha lavorato anche sui temi di marketing e comunicazione per aziende vitivinicole e ha partecipato alla stesura di business plan per l'avviamento di aziende del settore. In passato ha lavorato per importanti società calcistiche e sportive italiane. Ha frequantato diversi corsi su temi relativi alla sua passione, l'enogastronomia.

sabato 12 aprile 2008

IL VINO TAURASI


Zona di produzione: intero territorio dei comuni di Taurasi, Bonito, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Fontanarosa, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montefalcione, Montemarano, Montemileto, Paternopoli, Pietradefusi, Sant'Angelo all'Esca, San Mango sul Calore, Torre le Nocelle e Venticano, tutti in provincia di Avellino.Il Taurasi è un eccellente vino campano che, pur non essendo molto famoso, è da considerarsi uno dei migliori vini del Mezzogiorno d'Italia. La zona di produzione è a nord-est di Avellino e comprende Taurasi e una quindicina di altri comuni, tutti nell'Avellinese.Il Taurasi, come molti vini del Sud d'Italia, ha origini preromaniche: l'aglianico, il vitigno principale da cui si produce questo vino, era un tempo detto "hellenico" o "hellenica", a sottolineare l’origine greca. Il Taurasi ha preso il nome da Taurasia, un piccolo borgo vinicolo che i romani fecero loro dopo aver sconfitto gli irpini, nell'80 d.C. Successivamente trasferirono nella zona alcune migliaia di coloni liguri per lavorare le terre vitate. Ci sono diverse citazioni storiche riferite all'Aglianico in generale e al Taurasi in particolare: alla fine del XVI secolo Andrea Bacci, medico del Papa Paolo III, scrisse che questo vino "viene preparato con uve piuttosto secche, reso vigoroso dal rovere e conservato in ottimi vasi; risulta pertanto profumato e sapido, gradevole al gusto, piacevolissimo e stabile, di elevato potere nutritivo, corroborante per lo stomaco e le membra più che aperitivo". (Disciplinare di produzione).
Vitigni - Grado alcolometrico minimo - Invecchiamento e qualifiche
Vitigni: Aglianico; possono concorre altri vitigni a bacca rossa non aromatici raccomandati o autorizzati per la provincia di Avellino, fino a un massimo del 15%.Il vino deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni di cui almeno uno in botti di legno.- Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12%.- Acidità totale minima: 5 per mille.- Estratto secco netto minimo: 22 per mille.Il vino a denominazione di origine controllata e garantita "Taurasi" deve essere sottoposto a un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno tre anni di cui almeno uno in botti di legno.Se invecchiato quattro anni, di cui almeno 18 mesi in botti di legno, il Taurasi può denominarsi Riserva purché abbia un titolo alcolometrico volumico totale di 12,5%.
Caratteristiche organolettiche

- Colore: rubino intenso e brillante, tendente al granato fino ad acquistare riflessi aranciati con l'invecchiamento.- Odore: pronunciato, ampio, etereo, gradevole più o meno intenso.- Sapore: asciutto, austero, tannico da giovane, pieno, armonico, equilibrato quando maturo, con retrogusto persistente.La varietà Riserva ha caratteristiche maggiormente accentuate del Taurasi e una più ampia struttura.
Abbinamenti e temperatura di servizio

Il Taurasi viene servito ad una temperatura di 16-18°C per accompagnare piatti dotati di buon spessore aromatico: primi piatti al sugo di carne, selvaggina da piuma in casseruola, carni rosse arrosto, formaggi a pasta dura stagionati.La varietà Riserva è un vino da meditazione da servire alla temperatura di 18°C. A tavola va abbinato a secondi piatti molto saporiti: carni rosse cotte a lungo in intingolo o nel vino, selvaggina da pelo marinata e cotta in casseruola.

giovedì 10 aprile 2008

INDICAZIONI PER ARRIVARE A TAURASI

Per arrivare a Taurasi, nell'ipotesi che veniate da nord, ci sono due modi: o tutta autostrada o A1 uscita Caianello e superstrada. Di seguito i link con le informazioni:

Tutta Autostrada: Autostrada A1/A30/A16:
IN AUTO Per chi viene da Nord, uscire al casello di Benevento (a km. 13), sul raccordo autostradale di Benevento con la A16 "Napoli-Canosa di Puglia", seguire le indicazioni per Taurasi, percorrendo per alcuni km la s.s. 7 Appia, poi immettersi sulla S.S. 90 "delle Puglie"in direzione foggia e seguire la S.P. 52 "Ponte Calore-Taurasi" (per km. 6); oppure uscire al casello di Grottaminarda (a km. 15) sulla A16, immettersi sulla S.S. 90 e successivamente seguire la S.P. 57 "Mirabella Eclano-Taurasi-Taurasi Scalo" (per km. 7).

Itinerario da Roma tutto in autostrada.

In alternativa, si può uscire dall'A1 a Caianello e seguire le indicazioni per Benevento, seguendo la s.s. 372 "telesina". Giunti a Benevento, proseguire dritto sul Raccordo Autostradale A16-Benevento ed uscire a Castel del Lago, seguire le indicazioni per Taurasi, percorrendo per alcuni km la s.s. 7 Appia, poi immettersi sulla S.S. 90 "delle Puglie"in direzione foggia e seguire la S.P. 52 "Ponte Calore-Taurasi" (per km. 6)

Itinerario da Roma via Caianello

Noi consigliamo l'itinerario via Caianello.

Per chi viene da SUD, uscire ad Atripalda (a km. 27), sul raccordo autostradale Salerno-Avellino della A3 "Napoli-Reggio di Calabria", immettersi sulla S.S. 7 "Appia" e proseguire per S.P. 52. Da Avellino (a km. 31), si può seguire la S.S. 400 "Ofantina" e successivamente immettersi sulla S.S. 400 bis, raggiungere il nucleo industriale di s. Mango sul Calore e proseguire per la S.P. 57.

IN TRENO: La linea FS "Avellino-Rocchetta s. Antonio" consente di raggiungere Taurasi, toccando la stazione di Luogosano (a km. 6 dal centro di Taurasi). Per informazioni sugli orari aggiornati delle FFSS visitare il sito /www.trenitalia.com.

IN BUS: Il territorio comunale di Taurasi è collegato con i principali centri della provincia di Avellino (Avellino, Ariano Irpino, Grottaminarda, ecc.) e con i comuni limitrofi (Mirabella Eclano, Montemiletto, Luogosano, ecc.), tramite la linea di trasporto AIR Spa. Il sito web dell'azienda fornisce gli orari aggiornati: www.air-spa.it/.

IN AEREO: L'aeroporto più vicino è quello di Napoli. Da Napoli è possibile raggiungere Avellino e quindi Taurasi nelle modalità sopra indicate. Per informazioni su orari e servizi dell'aeroporto di Napoli consultare il sito web: www.gesac.it/.

Ovviamente per qualsiasi ulteriore info scrivete o chiamate!

Stefano

STORIA DI TAURASI


Il più importante centro enologico della Media Valle del Calore, Taurasi, è posto su di uno sprone del versante destro che domina da notevole altezza (m.398 s.l.m.) il fondovalle, a monte del punto in cui il fiume è valicato dalla S.S. 90 delle Puglie.Le origini della nostra città si perdono nella notte dei tempi: i numerosi ritrovamenti archeologici attestano che questo territorio era abitato già nell'Eneolitico, come testimoniano i recenti rinvenimenti di contrada San Martino.Il nome di chiara origine osco-sabellica, fa riferimento al toro, mitico animale, condottiero della tribù dei "Taurasini" della stirpe dei sanniti, che giunti dal Nord andarono ad occupare una vasta zona tra le odierne province di Avellino e Benevento, che da essi prese il nome di "Ager Taurasinus" ("Campi Taurasini") o forse "Cisauna" ("Cis[D]aun[i]a"), al di qua dei monti della Daunia, e portarono alla nascita della città-Stato di Taurasia.


Dell'importanza che questa terra venne ad assumere, vi è testimonianza nell'epitaffio inciso sulla fronte principale del sarcofago del legato romano Lucio Cornelio Scipione Barbato; la città da lui conquistata nel 298 a. C. nel corso della III guerra sannitica ed il suo territorio divenne "agro pubblico del popolo romano".


Sempre nei pressi di questa città, il console romano Manlio C. Dentato, nel 273 a.C., sconfisse le armate di Pirro. Durante le guerre puniche, i Taurasini si schierarono con Annibale e si difesero tanto strenuamente da subire, da parte dei Romani, il quasi totale annientamento. La città, al termine delle ostilità, divenne "foederata", ossia alleata di Roma.


Nei quasi spopolati territori taurasini, nel 181-180 a.C., per ordine del senato di Roma furono deportati i Liguri-Apuani.Durante la guerra sociale del 90-89 a C., la città si ribellò a Roma e fu saccheggiata; successivamente ebbe lo statuto di "municipia" e si vide latinizzare il nome in "Taurasium" e iscrivere alla tribù (elettorale) "Cornelia". Dopo la battaglia di Filippi, nel 42 a.C., durante il triumvirato augusteo, il territorio fu dato ai soldati romani veterani, diventando "colonia militare" ed i nuovi padroni iniziarono a costruire delle ville, mentre un'altra parte di esso passò nelle mani della seconda moglie di Augusto, Livia Drusilla. In questo periodo storico si diffonde la coltivazione della vite "Ellenica", infatti, Tito Livio scrisse di una Taurasia dalle "vigne opime".


Con l'arrivo dei Longobardi, si ha una rinascita e sorge l'odierna Taurasi, quasi sul medesimo sito. Nell'883 e tra il 900-910 subisce una serie di distruzioni da parte dei Saraceni.Con l'arrivo dei Normanni, il Castello ("Castelli Taurase") viene ricostruito ed assegnato, nel 1101, a Trogisio di Taurasi della stirpe dei Sanseverino; con costui la baronia di Taurasi raggiunge il suo massimo prestigio ed importanza, infatti, essa andava dalle porte di Benevento e Avellino fin sotto il territorio di Sant'Angelo dei Lombardi.


Alla sua morte, la grande baronia fu divisa tra i figli: Alamo ebbe Taurasi, Giacomo ebbe Castelvetere, Mabilia andò in sposa al cugino Trogisio di Grottaminarda e Ruggiero ebbe Monticchio; quest'ultimo donò a San Guglielmo da Vercelli un pezzo di terra dove poi sorse il Monastero del Goleto. Ribellatosi a Ruggero d'Altavilla conte di Sicilia, Alamo fu privato della sua baronia, che venne concessa ai Gesualdo ed il feudo fu compreso nella connestabilità di Gilberto di Balvano.Nel 1147 Taurasi passò a Ruggiero di Castelvetere, nipote di Alamo di Taurasi. Egli, sposando Pieronne de Aquila, contessa di Avellino, ebbe anche questa città. E' del novembre 1179 il primo documento in cui viene citata la vite di Taurasi; in questo periodo sorgono le prime abitazioni la di fuori delle mura del Castello. Nel 1195, Pieronne si rifugia a Taurasi, tra i suoi amati vassalli, essendo Avellino ingovernabile e ribelle. Intanto il feudo passava di barone in barone, da Pagano de Paris a Matteo da Castelvetere, da Ruggiero Gesualdo a Manfredi Maletta.Nel 1271 divenne abate di Montevergine Giovanni da Taurasi: egli si recò per ordine di papa Gregorio IX al secondo concilio ecumenico di Lione.Nel 1289, con la morte di Enrico de Taurasi, il feudo passa alla nipote Taurasina che va in sposa ad Enrico de San Barbato. A questi, nel 1292, viene ordinato di recarsi al raduno militare di Eboli con ben 30 balestrieri: l'avvenimento fa pensare alla grande ricchezza che aveva Taurasi in questo periodo. Nel 1325, fervendo la guerra contro gli Aragonesi, fra gli altri capitani angioini che andarono in Sicilia sotto il comando di Carlo duca di Calabria, vi è Tommaso de Taurasi. Non si sa per quale ragione Taurasi sia passata ai Lautrec nel 1384, però non la tennero per molto, perché nel 1418 entrò nei beni feudali dei Caracciolo e nello stesso anno Tommaso de Taurasi divenne vescovo di Monteverde.


Nel 1461, Giacomo Caracciolo parteggiando per Giovanna D'Angiò si schierò contro gli Aragonesi, il Castello fu stretto d'assedio e saccheggiato dalle truppe di re Ferdinando I; intanto il feudo veniva concesso a Luigi Gesualdo, il quale, nel 1490, lo vende a Ettore Pignatelli. Il Castello già compromesso e quasi cadente, pochi anni dopo viene addirittura bombardato da Federico I. Nel 1506 ritornarono i Gesualdo e con Carlo I, dal 1586, la città venne interamente ricostruita (anche il Castello, così come si presenta oggi) ed abbellita di nuovi splendidi palazzi. Il principe madrigalista amò talmente Taurasi, da lasciarlo scritto nel suo testamento: secondo alcuni documenti, qui egli era nato nel 1566.Nel 1636, il feudo di Taurasi viene acquistato da Niccolò Ludovisi dei prìncipi si Piombino. Una ventina di anni dopo, una terribile peste colpì l'Italia e nemmeno Taurasi fu risparmiata, tanto che persero la vita più ella metà degli abitanti.Nel 1668, Giovan Battista Ludovisi cedette il feudo alla Corte regia perché oberato dai debiti, e pochi anni dopo esso venne acquistato da Isabella della Marra. Arrivarono poi i Carafa d'Aragona e in seguito i Latilla (dal 1726); uno di essi, Benedetto, nel 1754 divenne vescovo di Avellino. Nel 1779, con la nascita della Repubblica Napoletana, anche a Taurasi fu piantato l'albero della libertà. Con il ritorno della monarchia, i Latilla, marchesi di Taurasi, rimasero fino all'abolizione della feudalità.Nel 1809 nasce ufficialmente il Comune di Taurasi. Durante i moti carbonari vi era una "Vendita" denominata "Gli auspici di Clelia". Nelle prime elezioni libere tenute nel 1848, tra i deputati eletti nel Principato Ultra vi era il colonnello Vincenzo degli Uberti, originario di Taurasi, divenuto poi Ministro dei Lavori Pubblici. Nel 1860 Taurasi è annesso al Regno d'Italia e nel 1893 è dotata della stazione ferroviaria.


Compiuta l'unità d'Italiasotto il regno di Vittorio Emanuele IIil municipio di Taurasi,essendo sindaco Ciriaco de Angelis,descretò di costruire questa strada nel 1868Durante le due guerre mondiali, Taurasi ha dato un grande contributo di sangue per difendere l'onore della Patria. E' da ricordare, inoltre, la figura di Gerardo De Angelis, registra cinematografico a Cinecittà, martire delle Fosse Ardeatine.Nel 1992, infine, Taurasi "Terra del Vino", è Comune d'Europa.